
Immagine presa da qui
Quando ho letto questa recensione assolutamente spontanea, ho riso molto. Perché l’antefatto c’è, è tutto vero, ma alcuni dettagli andrebbero interpretati diversamente. Ricordo bene quel pranzo a Firenze: conoscevo solo una persona, gli altri 28 erano amici virtuali (e neppure tutti…). Ho colto l’occasione di incontrare dal vivo le “voci scriventi” con le quali scambiavo opinioni, a volte al vetriolo, sul web, e ne sono stata felice. Il Comizietto era tra loro e si è “beccato” il mio libro. Non ho mai chiesto una recensione (non lo so fare) ma un’opinione sì, magari in privato. Lui (loro) ha fatto di più, e di questo lo ringrazio. Perché con ciò che ha scritto ha scardinato quell’idea preconcetta che molti lettori hanno: questo non lo leggo perché non è il mio “genere”, quindi non mi piace. E questo è molto di più di quanto uno scrittore possa desiderare.
La recensione è questa:
[libro] Nata in una casa di donne
Autrice: Cetta De Luca
Titolo: Nata in una casa di donne
Voto: 7/10
Devo ammettere: ho iniziato a leggere questo libro pieno di pregiudizi. Ma forse è utile sapere come è arrivato sul mio comodino; di certo non l’avrei mai comprato di mia spontanea volontà. (Continua a leggere…)
È vero, ho un po’ romanzato gli eventi. 🙂
La recensione l’ho offerta di mia spontanea volontà, perché da qualche tempo a questa parte dico la mia (sul blog) su tutti libri che leggo. Quindi, dal mio punto di vista, chiedermi un’opinione, o semplicemente la lettura, era chiedermi una “recensione” pubblica.
È anche vero che non ti sei accontetata del mio pseudonimo di Comizietto. Hai chiesto il mio nome e cognome reali con aria per nulla remissiva. Anche qui hai avuto gioco facile: nel mondo reale non mi presento come Ilcomizietto. In quella occasione era usato solo per abbinare le mie baggianate alla mia faccia… e al mio nome vero.
Ti va dato atto che sei stata abile, Cetta. Hai approfittato della mia (nostra) propensione, in quella occasione, al nuovo e alla scoperta, seppure di “libridimmerda”. (Il tuo non lo è, sia chiaro.) Ma dopo tutto ci si incontra per questo, no?
E poi avevamo bevuto… 😉