Il profumo dell’#Italia in valigia – Manuale di sopravvivenza per #CervelliInFuga (e le loro madri)

“Noi madri, nutrici per sempre, sappiamo che dal seno alla tavola i nostri figli saranno legati a noi attraverso le suggestioni dei profumi e dei sapori. Una sorta di allattamento costante.”

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Questa frase fa parte della sinossi del libro “Il profumo dell’Italia in valigia“, ma è anche un po’ la spiegazione del perché ho DOVUTO scriverlo. Da alcuni anni ormai i nostri figli abbandonano letteralmente l’Italia, vuoi per fare nuove esperienze vuoi perché la crisi economica li costringe ad andarsene. Sono cicli che si ripetono, ma forse noi madri di oggi non eravamo preparate (e neppure i padri…). Non siamo reduci da una Guerra Mondiale (sarà poi davvero così? Diciamo non in senso letterale…), ma questo è un fatto: le famiglie si sgretolano, si dilatano, le loro radici si propendono in altri luoghi, altri territori, si incuneano in altre zolle e lì fanno germogliare nuovi frutti. Cosa accade però quando i nostri figli vanno via? Siamo sinceri, è straziante!

A me è capitato, e ho provato a reagire a modo mio. Non ho rinunciato al legame con mio figlio, ma ho pensato che questo distacco potesse essere un’opportunità di crescita per entrambi, un secondo svezzamento.

Dalle conversazioni via skype con lui, dall’ansia per la sua salute, una frase ricorreva, sempre: “Cosa mangi?”. E allora ha preso forma questa sorta di diario, piuttosto ironico direi, dal quale traspare tutto, sentimenti compresi, e nel quale ho trascritto alcune delle ricette semplici e a basso costo che ho inviato a mio figlio. Perché la crisi economica va combattuta con ogni mezzo, senza però dimenticare il buono che la nostra terra ci ha regalato. E la cucina è una di queste cose buone.

Mi ha aiutata in questa nuova avventura libresca James Califano, un nostro figlio che si trova laggiù, in Australia, e che sta portando avanti “in loco” un progetto artistico-culinario (ItaliansDownUnder) col NOMIT. Ma è tutto ben spiegato nel libro. Ah! La cover è sua (disegno originale) e anche i disegni in appendice. Bellissimi!

Buona lettura e buon divertimento!

N.B. Presto su tutti gli store online nella versione digitale. La versione in brossura è ordinabile dal sito dell’editore (ancora qualche giorno, abbiate pazienza…)

cover_1875x2500  Titolo: Il profumo dell’Italia in valigia

Autore: Cetta De Luca – con James Califano

Editore: Alkemia Books

Qui la versione eBook

7 thoughts on “Il profumo dell’#Italia in valigia – Manuale di sopravvivenza per #CervelliInFuga (e le loro madri)

  1. “Cosa mangi?” Se ti può consolare, anche se tuo figlio (giusto?) abitasse a cento metri da casa, la domanda sarebbe la stessa. E se non è la mamma, è il papà che la fa. Non così diretta, forse, ma la faresti lo stesso. Deve essere scritto nel DNA, da qualche parte. Un gene “Cosa mangi?”. 🙂 Questa la mia esperienza in quanto figlio.

    In quanto Papi, Lacomizietta sta ampliando i suoi spazi di autonomia, anche se è ancora presto per l’emigrazione. E mi sono accorto di due cose: sono contento che non abbia più bisogno di me e sì, un poco mi manca. Ma in questo secondo caso è una mancanza strana, fatta di nostalgia, non di preoccupazione. In realtà sono molto contento e fiero che si ritagli spazi di autonomia. Forse le ho chiesto qualche volta cosa ha mangiato, senza di me. Starò attento a non chiederglielo più. Le ho chiesto, e le chiederò ancora, se vorrà cucinare con me. 🙂

  2. Infatti è così. Io dico, nel libro, che non mi manca lui (sarà mio figlio per sempre), mi manca la sua (a volte) ingombrante presenza, ma sopratutto la possibilità di scegliere se vederlo oppure no. Il cibo è un legame forte, anche quando le distanze sono abissali, e specie per una madre. Sono contenta di vedere che anche per un padre può essere così. Invece chiediglielo, sempre, cosa ha mangiato: si crea una sintonia segreta, misteriosa, che unisce cuore, stomaco, che mette allegria.

  3. Pingback: [ebook] Il profumo dell’Italia in valigia | Ilcomizietto

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