Se non ricordo male è il titolo di un film con Aldo, Giovanni e Giacomo, una commedia sull’insoddisfazione e sui sogni da realizzare. Molto attuale oggi. Se facessimo questa domanda agli Italiani, in questo momento 3 su 4 risponderebbero: “No, non sono felice.” Ma questa è anche una domanda trabocchetto. Spesso confondiamo la felicità con la serenità, con la soddisfazione, col raggiungere quell’equilibrio emozionale che ci fa andare avanti. Non è vero che la felicità non esiste, solo che non è uno stato d’animo costante, statico. Non ci sarebbe felicità senza il suo contrario, non saremmo in grado di distinguerla diversamente.
Mia madre mi ha detto: “Non ti ho vista entusiasta della tua partenza. Come mai?” Ecco, io sono entusiasta di andarmene, perché significa che, nonostante tutto, ho un’altra opportunità: di rifarmi una vita, di realizzare qualcosa, di essere serena. Non arriva a tutti i cinquantenni un’occasione come questa, e non tutti i cinquantenni si trovano nella condizione ideale per poterlo fare. Condizione ideale… senza un lavoro soddisfacente, senza una prospettiva di crescita reale, senza un legame affettivo, senza la responsabilità dei figli ormai grandi e fuggiti dall’Italia (o in fuga). Di ideale questa condizione ha ben poco, se non di essere il carburante giusto, la spinta necessaria a sradicarsi da ciò che si conosce per affrontare l’ignoto.
Ma sono tristissima, mamma, sono delusa, sono arrabbiata. Perché non ho paura di rinascere, di ricominciare. Avrei solo voluto farlo qui, in questo luogo che, nonostante tutto, amo, che mi è caro, che è il vestito che indosso da sempre, che è il mio stile e la mia natura, che è lo specchio nel quale mi rifletto. Chiedimi se sono felice, mamma, e l’unica risposta che potrò darti è “mi impegnerò ad esserlo”.
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Questa storia della felicità è in effetti una domanda trabocchetto, ne avevo letto anche altrove e con conclusioni analoghe. La felicità è più un attimo che un periodo. Sono felice? Sì, ogni tanto mi capita di esserlo. Sarai felice? Qualche volta sono sicuro capiterà anche a te in questa nuova avventura.
Ma dove vai Cetta? A fare cosa? Ce lo vuoi raccontare?
Vado in Germania a fare la chef e a far conoscere al popolo di tedeschia i miei libri (ma questo nel tempo libero). Mi trasferisco nei pressi del Lago di Costanza per qualche anno. Poi potrei tornare, o andare più lontano…
Allora i momenti felici non ti mancheranno di certo! 😀
Tienici aggiornati!
Ma certo! Sempre vicina via web.
Rinascere, ricominciare in un luogo che non è il nostro ha un fascino e un gusto tutto speciale: se non sei felice ora, lo sarai di certo presto, perché la soddisfazione di avercela fatta sarà enormemente più grande. Ich drücke dir die Daumen! 😉