Come partecipare alla Fiera della #Microeditoria e uscirne indenni e soddisfatti

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Vi avevo detto che sarei andata a Chiari, giusto? Vi avevo anche invitati, e qualcuno è venuto. Ma la cosa più interessante è stata incontrare tanti perfetti sconosciuti, gente del nord Italia, mica pizza e fichi (alla Fiera del Mediterraneo avrei detto gente del sud Italia, mica pizza e fichi).

Ma veniamo ai dati. Prima di tutto il posto: Chiari è davvero una bella cittadina, per quel che ho potuto vedere tra le otto di sera e le nove, cioè prima di andare al ristorante per cena. Villa Mazzotti, che ha ospitato l’evento, è superba, immersa in un parco incantevole. Merita una visita. Seconda cosa, la partecipazione: davvero tanta gente per un evento che va in contemporanea col Pisa Book Festival. Gente interessata a conoscere realtà editoriali diverse dal mainstream o dai grossi nomi, gente interessata ai LIBRI. Terza cosa, la compagnia: allo stand di Watson Edizioni (la mia CE, per intenderci), eravamo in tre, io, Valentina Capaldi e Francesca Caldiani, tutte autrici della suddetta CE, perfette sconosciute (se non sui social) fino a pochi minuti prima di incontrarci. E che incontro! Credo che la nostra sinergia sia stato il motore che ha letteralmente spinto i visitatori ad avvicinarsi al nostro stand e comprare i nostri libri. Sì, va bene, c’è stata anche la complicità di due bottiglioni di Franciacorta e delle torte di Francesca… sì, eravamo tutti un po’ brilli alla fine… sì, abbiamo fatto una gran caciara. Ma ciò che conta è il risultato, no? E l’amicizia che è nata. A proposito, andate a comprarvi i loro romanzi (e anche il mio, ndr.), perché vale davvero la pena. Valentina ha scritto “Dopo 500 anni“, un fantasy storico bellissimo in cui il protagonista è un demone che si è perso, e Francesca ha scritto “Jonas Grinn“, uno sci-fi distopico dove si immagina una terra con l’energia solare (su Amazon sta scalando le classifiche). Il mio è “Anna“, di cui non vi dico altro, ma con quello che succede oggi sarebbe proprio una lettura adatta, per riflettere. Ah, li abbiamo venduti tutti! E anche quelli di altri colleghi. Quindi ora sappiamo che abbiamo un altro mestiere tra le mani, dovessimo un giorno stancarci di scrivere.

Tra le altre cose, ho partecipato a un incontro davvero interessante, quello con Jason Starr. Avete presente chi è? Quello che scrive per la Marvel cose come Ant-Man, Wolverine Max, che ha scritto The Follower (ci hanno fatto una serie tv) e Niente di personale… No? Comunque è un autore di crime story tra i più venduti al mondo, e in Italia ha deciso di affidarsi a una piccola CE per pubblicare il suo ultimo nato, Savage Lane. Poiché è un tipo particolare, ho voluto raccontare questo incontro sul magazine con cui collaboro, Art a part of cult(ure), e di seguito potrete leggere tutto.

A proposito, a Chiari c’è gente strana, davvero tanto. Specie nei ristoranti.

Jason Starr alla Fiera della Microeditoria. Il suo mondo noir è da leggere, vedere, ascoltare.

Ma chi è questo ragazzone in jeans e t-shirt, dallo sguardo “appuntito” alla Stephen King e che parla un americano stretto stretto, tanto da mettere in difficoltà anche la traduttrice?
Jason Starr non è uno scrittore qualunque, eppure si presenta alla XIII edizione della Fiera della Microeditoria di Chiari come se fosse capitato lì per caso.
Molti di noi conoscono più i suoi lavori che lui come autore. Wolverine Max e Ant-man sono comics scritti per la Marvel, The Follower è un romanzo da cui è stata tratta una serie televisiva, Niente di personale è forse il suo romanzo più noto. [continua a leggere…]

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