#Leggivirale, un hashtag per stare insieme in questi #giornidiversi

Qualche giorno fa mi telefona il mio amico Marco Ciconte, scrittore calabro come me, e mi dice: “Ti va di creare una comunità di scrittori che leggono brani e li mettono in rete per farci tutti compagnia in questi giorni diversi?

Certo che mi va, stiamo tutti in casa, abbiamo perso la cognizione del tempo, se usciamo ci teniamo a distanza – giustamente – e il massimo della socialità sono le videochiamate collettive… certo che mi va. Ci abbiamo messo pochi minuti a decidere come fare, guidati in questo dalla bravura organizzativa di un’altra collega scrittrice di Bergamo, Francesca Caldiani, che già da un po’ sta combattendo con lo straniamento dell’isolamento forzato.

Abbiamo fatto un video promo per lanciare l’idea, abbiamo coinvolto i nostri amici, e da oggi si parte, #leggivirale comincia e speriamo che diventi anche questa un’opportunità, per sentirci meno soli e per utilizzare la lettura come strumento per viaggiare, ora che dobbiamo stare fermi, ora che il silenzio si fa opprimente, ora che vorremmo stringerci tutti in un abbraccio ma ne abbiamo paura.

In questo primo video che ho caricato su Youtube vi leggo un brano tratto dal primo capitolo del mio ultimo romanzo, La leggenda del Re Eremita. Al prossimo!

Buon 2020 di aria buona per il futuro

Ogni anno il 31 dicembre mi ritrovo a scrivere cose. Oggi in realtà non ne avevo una gran voglia, poi però mi sono ritrovata a inviare messaggi agli amici, messaggi unici, niente copia e incolla, e allora mi sono detta che non sarei mai riuscita a finire entro la mezzanotte, tanto vale dedicarvi un post collettivo.

Al 2019 non devo dire nulla, poverino sta per morire sepolto da tonnellate di cibo e incenerito da miliardi di fuochi. Sono stati i soliti 365 giorni di speranze accese, di sogni da realizzare, di cambiamenti e di quotidianità. Qualcosa è accaduto, altro è rimasto lì, in attesa del momento buono per venire fuori alla luce. Potessimo ripercorrere ogni istante dell’anno che sta per finire avremmo modo di pentirci o di gioire, in ogni caso saremmo consapevoli di aver imparato qualche lezione importante il cui significato oggi ci sfugge. È sempre così, lo capiremo poi, quando saremo grandi. Forse.

Io ho ancora tante cose da capire, gli ultimi mesi sono stati come un viaggio velocissimo e lentissimo sulle montagne russe, emozioni contrastanti che mi hanno portata a una decisione determinante per il mio futuro: le mie sentenze le decido io.

Ho avuto in regalo un autunno ricco: il ruolo nella scuola, il mio nuovo romanzo, incontri straordinari, amicizie nuove e amicizie rinnovate, affetti e calore che credevo perduti. Ho pianto molto ma ho riso di più, e questo non mi pare poco.

Per cui, caro 2019, io non ti dico mortacci tua, non ti butto via così, nonostante tutto. Certo qualche cosina te la potevi risparmiare, ma mi dicono che il neonato che sta per arrivare ha, almeno nei numeri, tanti buoni presagi. Più che ai presagi io credo alla volontà e alla consapevolezza, quindi non leggerò oroscopi, mi affiderò all’energia dell’Universo.

E anche a voi, amici che mi state leggendo, auguro che il vento nuovo che sta per arrivare sia fatto di aria buona e ricca, quella che serve per vivere e per sentire il futuro più vicino e possibile.

Buon 2020, anno doppio, doppio di cose belle.

Di fiere dell’editoria, di incontri belli e di riflessioni. #PLPL18

Sono trascorsi quasi sette giorni dal termine di Più Libri Più liberi edizione 2018, la seconda nella Nuvola che pare davvero il contenitore ideale di tanti sogni impressi sulla carta. Sette giorni in cui sono stata travolta da tante cose, emozioni, smarrimento, e solo adesso riesco a raccogliere i pensieri, fermarli lì nella testa per qualche minuto e raccontare come è stata quest’anno la fiera per me.

Gli incontri sono stati meravigliosi, me li sono “spizzati” come un giocatore di poker e me li sono goduti. Ho assorbito idee, memorie, riflessioni che, per due giorni, hanno preso tutto lo spazio dentro di me e mi hanno aiutata a deconcentrarmi dallo tsunami che mi ha travolta. Ho rivisto amici belli, quelli del mondo letterario che, credetemi, sono davvero capaci di farti sentire a casa, anche dentro una nuvola. Amici scrittori, amici editori, amici di passaggio me che ormai lasciano impronte dentro di me di quelle che restano.

Finalmente ho conosciuto di persona @CasaLettori, Maria Anna Patti in tutta la sua frizzante energia, una donna straordinaria che ha fatto di un semplice account twitter un punto di riferimento per tanti lettori che si incontrano sul web. C’eravamo conosciute virtualmente al suo esordio – più o meno – e mi aveva fatto un’intervista davvero originale; quanto è cresciuta da allora, e quanta passione ha ancora nono stante tutto.

Finalmente ho conosciuto anche Morgan PalmasSul Romanzo – altro essere mitologico e virtuale col quale ci siamo scambiati commenti su Facebook e che non assomiglia affatto all’idea che mi ero fatta di lui. Decisamente più alto e con più barba.

Ma veniamo agli incontri. Cinquantuno scrittrici e una stanza tutta per loro mi ha fatto pensare che forse siamo a una svolta, perché se un editore decide di pubblicare un progetto dedicato interamente a scrittrici contemporanee, una sorta di antologia fotografica che le racconta e ce le fa conoscere in modo insolito e intimo, può darsi che il vento stia cambiando e che le scrittrici abbiano finalmente trovato il loro “posto al sole”, quello che si meritano. Il resoconto come sempre lo trovate su Art a Part of Cult(ure) a questo link.
https://www.artapartofculture.net/2018/12/09/piu-libri-piu-liberi-6-cinquantuno-scrittrici-e-una-stanza-tutta-per-loro/

Altro incontro straordinario è stato quello con Michela Murgia, Marcello Fois, Evelina Santangelo e Hamid Ziarati. Si è parlato del ruolo degli intellettuali nella società civile, oggi che finalmente hanno deciso di prendere posizione, di non tacere più, di far sentire la loro voce come è giusto che sia. Si è parlato di Vie di Terra, si è parlato di cose importanti e dei mutamenti che stanno avvenendo così velocemente e delle derive che ne conseguono. Si è parlato di “fare” e questo è così importante che mi sono sentita una privilegiata solo per il fatto di essere lì ed assistere alla rinascita di un movimento letterario vero. Al link che segue il resoconto dettagliato, ma tante cose non sono riuscita a scriverle perché ero troppo rapita dall’ascolto per prendere appunti. Il mio cuore però ricorda tutto… https://www.artapartofculture.net/2018/12/10/gli-intellettuali-non-devono-tacere/

Infine il mito, la leggenda, la Storia fatta persona, ultima testimone di cosa è stata la Shoah: Liliana Segre, la Senatrice a vita Liliana Segre. Così minuta eppure potente, ha riempito la sala della Nuvola con la sua sola presenza. E il suo racconto, abilmente stimolato da Marco Damilano – altro essere mitologico che finalmente ho incontrato di persona – mi ha portata lì dove non sono mai stata, indietro nel tempo in quella “zona grigia” della Storia che tra poco non avrà più testimoni diretti. “Sono i giovani le candele della memoria”. Che parole straordinaria, e che fiducia ripone questa nonna nelle nuove generazioni. Sta a noi il compito di fare in modo che non sia mal riposta. Ecco il resoconto. Ah! Ho incontrato anche Enrico Mentana, davvero, e non stava facendo una maratona. Questo sì che è uno scoop… https://www.artapartofculture.net/2018/12/11/piu-libri-piu-liberi-13-liliana-segre-i-giovani-sono-le-candele-della-memoria/

Appuntamento al prossimo anno per un nuovo #PLPL targato 2019. Ci saranno novità? Chi lo sa… ho sempre un romanzo in cerca di casa. L’importante è che ho tutta l’intenzione di esserci.