Cetteide #2 – Quando la madre non è in vacanza – Episodio I

Gesutene

Immagine presa da qui

Quando avevo cinque anni mi sono ammalata di una di quelle malattie esantematiche tipiche dell’infanzia. Credo fosse il morbillo. Sono stata a casa quaranta giorni. Sì, perché allora non c’erano i vaccini e quando un bambino si ammalava le mamme ne approfittavano per far contagiare tutti gli altri, così si toglievano il pensiero. Quindi ho “covato” la malattia assieme alle mie sorelle, cuginetti, amichette vicine di casa. Mia madre creò un autentico lazzaretto nel lettone della sua camera, un’invasione di bambini febbricitanti e pieni di bolle…

Durante quei lunghi giorni, per passare il tempo, lessi un’intera enciclopedia illustrata, Vita Meravigliosa. Sapevo già leggere perché mia madre, per farmi star buona, ogni pomeriggio mi piazzava davanti alla TV a guardare “Non è mai troppo tardi”, splendido programma didattico della RAI per insegnare a leggere e a scrivere agli analfabeti del boom economico del dopoguerra. E io imparai. Comunque quell’enciclopedia era bellissima. Ancora oggi è conservata sui miei scaffali e credo che tutta la mia curiosità intellettuale dipenda dal quel primo approccio con lo scibile umano. L’ultimo volume (erano 13) era la Bibbia. L’Arcangelo Gabriele, biondo, con un fisico statuario, con le sue ali candide, mi colpì profondamente, e me ne innamorai come solo una cinquenne può fare. Lo sognavo la notte, e questa storia è andata avanti per molto tempo. Di fatto ogni uomo che ho incontrato in seguito nella mia vita ha dovuto fare i conti col mio immaginario ideale, e ha sempre perso. Da bambine ci si può innamorare di un’illustrazione, anche dell’illustrazione di un angelo.

Da adulte…Qualche giorno fa, di domenica, eravamo tutte riunite a casa di mia madre per un pranzo come solo lei sa fare. Di queste riunioni la parte più bella viene dopo, dopo il caffè, dopo il dessert (perché i pranzi di mamma sono almeno di cinque portate, sempre), quando è il momento delle chiacchiere. Non so perché siamo arrivati a parlare della Madonna. Forse c’era la TV accesa e trasmettevano qualche servizio sul tema. Sinceramente ha poca importanza. Mia figlia asseriva che non esistono le bestemmie alla Madonna in quanto lei non è nata divina ma umana, per cui al massimo si può parlare di insulti, come alle persone. “Però è peccato, in fondo è sempre la madre di Gesù.” “E allora?” “E allora non mi va che si parli così della madre di Gesù. Io gli voglio bene a Gesù, anzi, sono proprio innamorata di lui!” “Nonna, come fai ad essere innamorata di Gesù? L’hai mai visto?” “Certo che l’ho visto! Tutte le fotografie dei santini, i disegni che gli hanno fatto. Così bello con quei capelli biondi e gli occhi azzurri!” Io non glielo spiego, non approfondisco neanche il concetto, perché, in fondo, ho ancora nel cuore il mio Arcangelo Gabriele.