Quella volta che sono morta

Oggi è nato il mio nuovo romanzo. L’ha pubblicato in versione digitale DuDag, una casa editrice molto innovativa. Pare si siano commossi quando hanno letto il manoscritto. Questo romanzo fa anche sorridere, e ridere. Insomma, è un po’ come uno schiaffo e una carezza, che poi è come la vita, che poi siamo noi. Sto ancora decidendo a che genere appartiene. Sicuramente si tratta di narrativa, poi mi fermo lì. Perché è introspettivo, è divertente, è formativo, è riflessivo, è surreale, è molto ironico. Ecco, ora trovatemelo voi un genere!

coverIntanto costa davvero poco, siamo in tempo di crisi e bisogna essere parsimoniosi. Poi la copertina è in pieno stile NoBrandArt (voi che mi seguite sapete cosa significa). Bisogna solo sfogliarlo. E poi i ragazzi di DuDag hanno questa cosa geniale che si chiama DuDy. Non è una sinossi, e neppure un’anteprima. Si tratta di un invito per un viaggio, come se l’autore vi prendesse per mano e vi aprisse il portello dell’aereo. In ogni caso una novità.

Il libro lo potete scaricare qui
Poi, parlatene in giro, così, per fare dispetto a qualcuno.

 

 

La camicia leggera di un libro. La sinossi.

Quando devo preparare la sinossi di un mio libro sono assalita da mille dubbi. Il primo è: “Come farò a rendere in poche parole ciò che ho voluto raccontare senza svelare, ma utilizzando quell’incisività che induca alla lettura?” Perché questo dovrebbe fare una sinossi. Incuriosire il lettore. Ma non posso, davvero non posso, accennare a episodi, tratteggiare caratteri, lasciare indizi. Il secondo è: “Quanto deve essere lunga?” Non posso fare il riassunto di qualcosa che è nato per essere una narrazione completa. E allora le mie sinossi indugiano, tra una sensazione e un’evocazione, lasciano sassolini da raccogliere, disegni da interpretare. E’ quello che attrae anche me quando devo acquistare un libro. La sinossi per me è una camicia leggera, che copre ma lascia intravvedere in trasparenza, lascia immaginare. Alla vigilia della pubblicazione di Nata in una casa di donne voglio proporvi la sinossi che ho pensato per questo libro. E’ una camicia di seta, color rosa magenta.

In una casa di donne le voci hanno toni in maggiore nella scala dei suoni, e questo Giorgio, il capofamiglia,  lo sa bene. Il suo destino, raccontato attraverso il ricordo di Lucia, la prima figlia, è quello di trovare un punto di contatto con questo universo femminile che gli è toccato in sorte, con tutte le sue contraddizioni e gli accesi contrasti, le parole dette e non dette e le incomprensioni.

Una storia lunga cinquant’anni, un particolare punto di vista che vuol essere al contempo la narrazione di conflitti interiori e del loro superamento, di scontri generazionali, di amori e gelosie fraterni in cui la figura paterna ha un ruolo principe. Il tutto ha come sfondo un Paese che cambia, con le sue mode, le ribellioni, le vicende, trascinato da una rivoluzione universale irrefrenabile che comincia nel dopoguerra e giunge, ancora in un crescendo evolutivo, nel XXI secolo.”