Gli amanti 2.0

virtual love

Gli amori possono nascere anche nel mondo virtuale. Non so cosa scatti, quale alchimia rimescoli l’immaginario di due individui che non si conoscono tanto da far nascere il desiderio, però accade.

Tempo fa immaginai un incontro del genere, e provai a individuare l’elemento scatenante della passione. Ne scaturì un racconto che ho incluso in un romanzo che un giorno pubblicherò, “Innocenza che mi insegnò la vita”. Prima di quel racconto, però, scrissi una bozza, un embrione che, a distanza di tempo, ho deciso di regalarvi.

Lui e Lei

Era come un solletico al lato destro del cuore, qualcosa di indefinito che cominciava con una accelerazione del battito lieve, lontana, e poi montava come uno tsunami. Lei lo sapeva, lui pure lo sapeva, e non facevano nulla per evitarlo.
E perché poi avrebbero dovuto farlo?
Chi può arrogarsi il diritto di decidere quando e se è lecito lasciarsi andare completamente, senza riserve, se questo sentire è dettato dall’unica legge che regola tutto l’Universo? L’attrazione incontra, l’attrazione unisce, l’attrazione lega tra loro le anime per sempre, ed esse sono destinate a cercarsi, a riconoscersi, per ripetere all’infinito la magia dell’incanto. Perché amarsi è un incanto.
Ma lei e lui non lo sapevano ancora. Si erano conosciuti per caso e si erano appena annusati. I sensi avevano intuito ciò che loro avrebbero scoperto poi, in seguito, quando le circostanze avrebbero compiuto il loro rituale e la ruota del destino li avrebbe nuovamente fatti incontrare, in un modo o nell’altro.
Per ora era solo uno scambio di sensazioni, di emozioni, al telefono, in chat, ma il gioco stava cambiando, lo sapeva lei e lo sapeva lui. Avevano cominciato una partita a ping pong e nel giro di pochi giorni era diventato un incontro di tennis. Per il momento contavano le parole e le pause. Quante parole e quante pause possono essere contenute in un unico istante? Milioni, e si esprimono a volte in una sola emissione di fiato. Ecco, il respiro era con loro, il respiro del Creato come un afflato all’unisono, una convergenza unica, speciale, al di là di ogni possibile immaginazione. Anche la distanza li univa, cessava di esistere come tale per trasformarsi in trasporto.
“Quando è cominciato tutto questo?” Se lo chiedeva lei, se lo chiedeva lui, ma più per un senso di assoluto stupore che per effettiva necessità di saperlo. “È cominciato in un altro dove e in un altro quando, nella notte dei tempi, là dove eravamo una cosa sola, là dove le anime esistono per la prima volta.” E non c’è bisogno di spiegarlo questo, si sa e basta.
E allora ci si abbandona all’ineluttabile.
“Ho un progetto per te.” Questo aveva detto lui la prima volta e lei lo aveva percepito come un desiderio di tenere agganciati i fili che avevano appena cominciato a tessere. E aveva preso in mano la matassa, l’aveva tenuta ben stretta come mai le era capitato di fare, quasi sapesse che, avendone cura, il dono che ne avrebbe ricevuto in cambio sarebbe stato straordinario. Ma in fondo il progetto c’era davvero, e tutto poteva essere un fraintendimento. E questa incertezza, appena percepita, che non aveva alcuna ragione di esistere perché nulla faceva presagire il prosieguo degli eventi, questa incertezza divenne il telaio, la trama per creare la più bella tela mai esistita.

“Una coppia è stata sorpresa a far l’amore in un confessionale. Arrestati i due hanno dichiarato che non avevano potuto farne a meno.” Questo tweet, tratto da un articolo di giornale, non aveva nulla in sé, ma aveva tutto il resto. La trasgressione, il bisogno di due amanti di amarsi comunque, travolti dai sensi. Lei immaginò. Il silenzio della Chiesa, l’odore del legno, umido, impregnato da anni di ceri accesi e fumosi, il pulviscolo dorato riflesso dalla luce tagliata proveniente delle vetrate. La donna era entrata per prima, facendosi il segno della Croce, perché così le avevano insegnato da bambina, e aveva anche mormorato una piccola preghiera, quasi una supplica o un desiderio. Aveva camminato lungo la navata laterale, in punta di piedi, perché il rumore dei tacchi non risuonasse sul pavimento di marmo. Sapeva che l’uomo era dietro di lei, ne percepiva la presenza, lo sguardo sulla nuca. Lui la seguiva dalla navata opposta, spiava i suoi movimenti, cercava di intuire quando sarebbe stato il momento opportuno. Nel silenzio si poteva percepire il rumore del respiro di entrambi, umido e roco, racchiuso tra la gola e il petto. Il confessionale era lì, con la sua tenda di velluto rosso porpora. La donna aprì la porticina di legno e si sedette sullo sgabello. Chiuse gli occhi e l’uomo entrò. Era in piedi davanti a lei, lo spazio ristretto non consentiva di muoversi comodamente. Le prese il viso tra le mani e la tirò su così, all’altezza delle sue labbra. Le soffiò sulle ciglia, nelle narici, tra i capelli, le umettò le labbra con la sua lingua e lei rispose aggrappandosi alle sue spalle come un naufrago al legno e, senza indugiare, senza ritrarsi, prese la mano di lui e la guidò.

Lei smise di immaginare e cominciò a provare. E decise di rispondere a lui, che aveva inviato quel messaggio al popolo del web forse sperando che lei lo raccogliesse. Non si trattava di una provocazione, né di una coincidenza. Era solo inevitabile. Il Creato aveva cominciato a respirare.

#BreakingNews

Breaking_News

Come già precedentemento annunciato su altri canali online, vi informo che l’episodio di oggi de “Lo sguardo vigile di Dio” non andrà in onda per motivi contingenti. In realtà ho cooptato il fumettista Luca Lunati per terminare, a tempo di record, il racconto inedito con vignette a colori (acquarello) “Il Maresciallo innamorato”. Si tratta di uno spin off a puntata unica e, se avete voglia di leggerlo, chiedetemelo via email (basta iscriversi al mio Circolo Letterario, su in cima alla home page del blog a destra, sotto la mia bellissima foto).

Per tutti coloro che si trovano a Roma e dintorni poi, il 19 dicembre, in occasione della presentazione del mio nuovo romanzo “Anna” (Watson Edizioni – Libri & Bar Pallotta/Ponte Milvio – ore 19), regalerò la versione cartacea del racconto. Edizione limitatissima. E ci sarà anche l’autore dei disegni. Ora lo sapete!

 by Luca Lunati

by Luca Lunati

Annapallotta

La narrazione breve e le sue suggestioni a #PiùLibri14

Lipperini_Rasy_Venezia_Lattanzi              Raimo_Cognetti

 

 

 

 

 

 

 

 

Cosa accomuna tutti questi scrittori nel Caffè Letterario di #PiùLibri14? I racconti. Questa narrazione breve che in Italia pare non abbia il grande seguito che ha all’estero, ha invece una sua suggestione e un suo perché molto profondo. Può essere occasionale, come accade agli autori sotto sequestro durante il Festival di Ventotene “Gita al Faro”, e quindi diventa opportunità di introspezione. Oppure può essere una scelta ben precisa, una necessità, un modo per raccontare in uno spazio ristretto le storie e le vite di persone che vivono spazi ristretti, che siano essi luoghi o le loro anime.

In questi due resoconti ho provato a spiegare ciò che ho capito dell’arte del racconto breve. Spero che lo capiate anche voi.

A Più libri più liberi le donne si ritrovano, come nelle sere d’estate, e ci raccontano la loro “Gita al Faro”

Il Caffè Letterario di Più Libri Più Liberi è un luogo di incontri spesso piacevoli, altre volte un po’ noiosi, diciamolo, ma sempre e comunque interessanti. Sabato 6 dicembre ho partecipato a un incontro felice, come fare quattro chiacchiere tra donne, magari amiche, magari complici… E le chiacchiere mi hanno condotta in mezzo al mare. (Leggi tutto…)

 

Più libri più liberi. Gli scrittori di racconti amano “rileggere”. La narrativa breve spiegata da Raimo e Cognetti

Domenica mattina al Caffè Letterario di Più Libri Più Liberi c’era proprio tanta gente ad attendere Christian Raimo e Paolo Cognetti. I due scrittori di racconti avrebbero svelato perché si sceglie la narrazione breve anziché quella più confortevole legata al romanzo.
Io, lo confesso, ero curiosa di vedere Cognetti. Raimo lo avevo già incontrato al Salone del Libro di Torino, lo seguo su Minima&Moralia, quindi potevo ritenermi soddisfatta. (Leggi tutto…)