In vacanza con mia madre – CETTEIDE – EPISODIO VII

Prupp e pip una ghiotta specialità calabra e di mia madre
Ho traslocato da casa di mia madre ma non da lei. E soprattutto nessuno può traslocare dalle sue manie culinarie. Tutti i suoi nipoti stanno giungendo qui, uno alla volta, con suo sommo piacere, e alla domanda “Cosa si mangia oggi?” la risposta è sempre “Chiedete a nonna” “Ma non possiamo andare tutti a pranzo da lei!” “Non c’è problema. Se voi non potete andare dal suo cibo, il suo cibo verrà a voi”. E così è ogni giorno. Perché lei prepara in casa e porta tutto al ristorante, che ci piaccia o no.
C’è poi il fatto dei “mal di testa”. Chi di noi, soprattutto donne, soprattutto in estate col caldo, non ha mai sofferto di mal di testa? Ecco, lei ha una sua teoria, che riguarda appunto le “ragazze”. Quella dell’affascino. “Hai mal di testa? Vieni qua che ti “sfascino”!” Si perché, se qualcuno ti ha guardata con intenzione, buona o malevola che sia, sicuramente ti ha “affascinata”, ti ha rinchiusa in una rete di pensieri e desideri, ti ha avviluppata in una sorta di rito voodoo, e da sola non ne puoi uscire. E allora ti aiuta lei. Ti massaggia le tempie bisbigliando preghiere, sempre le stesse, come una litania. Un Padrenostro e un Avemaria, finché non comincia a sbadigliare. Può sbadigliare fino alle lacrime, e quando di sbadigli non ce ne sono più, incredibile, il mal di testa è scomparso. Alla fine c’è il verdetto: “Era un affascino di uomo” se gli sbadigli arrivavano col Padrenostro “Era un affascino di femmina” se gli sbadigli arrivavano con l’Avemaria.
So che un giorno me lo insegnerà, perché questa magia si trasmette da madre a figlia, ma ancora no, c’è tempo. Mia madre, con la sua saggezza ricolma di sacro e di profano, con i suoi riti antichi come il mondo, dovrà “sfascinare” ancora per molto tutte le ragazze di questa famiglia. Per noi eredi il momento non è ancora arrivato.
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Immagine presa da qui
 

In vacanza con mia madre – CETTEIDE – EPISODIO VI

Souk de Il Cairo – Tutti i sud del mondo

 

Tanti sono i Supermercati, anche qui, e le catene cui appartengono sono le stesse che si possono trovare in tutta Italia. Mia madre ieri mi ha detto “Andiamo al Superpil”. Ecco, devo dire la verità, mi son sentita in difficoltà. Ho intuito ovviamente che si riferiva a un supermercato, ma…QUALE? Sono costretta a far pubblicità, perché il vero nome del magazzino in questione è Iper Simply, una specie di discount ibrido in cui si trova di tutto, anche i prodotti locali. E, a pensarci bene, in un luogo del genere, dove i prezzi sono più bassi, dove la gente spende i suoi soldi, dove si favoriscono i prodotti a kilometro zero e le produzioni del territorio, forse si riesce davvero a far diventare SUPER questo PIL, almeno quello locale. Ma l’apoteosi dello shopping con mia madre è stato quando mi ha chiesto di andare dalla “Donnetta” e dalla “Parente”. “Ma non hanno un nome?” “Le ho memorizzate così sul cellulare!” Eh si, perché la sua rubrica telefonica è una serie infinita di Anna, Pina, Antonio, Francesco, e così via, senza alcuna distinzione, e non trova mai nessuno. Queste due persone invece hanno un nomignolo, perché sono importanti in quanto fornitrici dirette di prodotti di qualità. La “Parente” è nostra parente, per questo si chiama così. “Come ci è parente?” “Perché sua madre ha sposato il fratello di zio Ciccio, che era cugino di zia Teresina, la cognata di….”. Confesso, ho rinunciato a saperne di più. La “Donnetta” in effetti è piccolina, ma il motivo di tale nome è dovuto al fatto che è una persona semplice. E come si intende con mia madre! “Quanto le fate al chilo queste zucchine d’acqua?” brendendo una zucchina lunga almeno 60 cm “E fate 1,00€ al chilo” “1,00€ al chilo? Ma se quello del carretto me lo fa a 0.50!” “E vabbò, avete ragione. Sono 2 chili 1,00 €” “Cetta, ti piacciono le zucchine d’acqua?” “No” “Va bene, allora la prendo!” Dopo aver ascoltato una contrattazione degna di un souk egiziano con il garbo di una volta e il Voi come pronome, va bene così, mangerò la zucca d’acqua. Alla prossima!
La specialità di mia madre – Immagine presa da qui

In vacanza con mia madre – CETTEIDE – EPISODIO V

Quella che ero una volta…
 
La convivenza con mia madre si arricchisce ogni giorno di nuovi momenti topici. Oggi abbiamo affrontato tematiche di tipo esistenziale. Cosa voglio dalla vita, cosa mi aspetto, come mi sento in questo momento. Capita ogni tanto di tornare ragazzi e avere un genitore che ti ascolta e ti consiglia, con la sua saggezza dettata dall’esperienza, è sicuramente qualcosa di prezioso, da tener caro. “E’ che qui, quest’estate, mi sembra di esser tornata indietro nel tempo, di aver ritrovato quella che ero una volta” “La cosa importante è che tu ti senti bene figlia mia” “Io mi sento benissimo, rinata!” “E’ perché ti sei staccata dalle cose di tutti i giorni” “E’ vero, mi sento più leggera” “E pensa che c’è gente che paga un sacco di soldi dal fisioterapista”…E’ proprio vero, “Mens sana in corpore sano”! Alla prossima puntata!