Libri non solo nel web. Strumenti per autori #Indie: gli eventi.

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In realtà non voglio spiegarvi come si presenta un libro: ognuno lo fa a modo suo, come se lo sente meglio addosso. Io, ad esempio, non amo molto le presentazioni classiche (anche se ne ho fatte…). A me piacciono gli eventi nei quali il pubblico può essere partecipe, coinvolto. Ecco perché il 23 febbraio non dovreste mancare all’appuntamento con me e altri due autori della stessa casa editrice, Watson Edizioni. Ci saremo io, Claudia Crocioni, Luca Sciacchitano e poi Antonio Schiena (Mr Antipatia gratuita in persona) che cercherà di “stuzzicarci” a modo suo. Ci sarà un orologio a scandire il tempo (o forse una clessidra), ci saranno le letture di Giulia Di Nicola, ci saranno giochi con il pubblico, e ci sarà la bellissima atmosfera del Blackmarket, nel quartiere Monti a Roma, un luogo che è come il salotto di casa. Poi magari ci gustiamo un calice di vino insieme…

Un viaggio, scandito dal “fermalachiacchiera”, attraverso tre libri molto diversi tra loro.

Questa la locandina con i dettagli dell’evento. E quest’anno sarà l’ultima occasione per incontrarci, quindi pensateci bene…

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I LIBRI NEL WEB: COME PROMUOVERLI CON IL BOOKTRAILER

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Presentare e promuovere un libro.
Ogni scrittore quando comincia l’avventura di un libro ha in mente un percorso ben preciso fatto di immagini, suggestioni, messaggi che hanno l’urgenza di essere trascritti, narrati. Quale che sia la motivazione a un certo punto il racconto prende forma e, col linguaggio che gli è proprio, quello della parola, viene trasmesso.
Dopo, il libro parte per un viaggio che, nella maggior parte dei casi, approda alla pubblicazione, sia essa tradizionale o di self-publishing. In entrambe le situazioni il lettore, destinatario finale di questa avventura, avrà tra le mani un prodotto, di carta o elettronico, da leggere e interpretare secondo il suo proprio sentire. Insomma, lo scrittore scomparirà e resterà la storia.

Ma bisogna farcelo arrivare questo libro al lettore, e spesso i canali tradizionali, la stampa, il web, i social, da soli non bastano. Ma soprattutto lo scrittore, con tutto quello che ha sentito, provato, con le sue emozioni, le sensazioni forti che lo hanno spinto a scrivere, ha ancora voglia di far parte di quel progetto/libro, vuol far sentire la sua voce, vuol far percepire esattamente quel messaggio, unico e irripetibile, che ha generato il romanzo.

 

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Il booktrailer come il trailer per i film.
Da un po’ di tempo gli scrittori e le case editrici hanno cominciato a produrre dei “booktrailer”, alla stregua dei trailer che si fanno per i film. Una presentazione filmica del libro. I migliori booktrailer sono diretti da registi importanti e vantano partecipazioni notevoli (un esempio è quello di Mani nude di Paola Barbato, con Ennio Fantastichini), ma va da sé che la maggior parte degli scrittori non possono permettersi costi del genere. E allora il web, Youtube in primis, pullula di videoclip o booktrailer (il videoclip rimanda ai filmati di promozione musicale ) fatti artigianalmente, didascalici, autoreferenziali, insomma… un disastro.

Due booktrailer professionali a costo quasi zero:

I professionisti si pagano – Il Videomaker
La cosa migliore da fare in questi casi è rivolgersi a dei professionisti. Il web ne è pieno. Videomaker emergenti o esordienti, che magari stanno frequentando laboratori di sperimentazione, giovani promesse del mondo dell’arte visiva che attendono solo di lavorare e mettersi alla prova. E non costano molto, sono davvero alla portata di tutti. La realizzazione di un video ben fatto, anche con soluzioni in 3D, compresa la postproduzione che riguarda il montaggio audio/video, con riprese originali e effetti sonori, può costare dai € 300 ai € 2.000, dipende ovviamente dalla complessità del progetto. Ma ne vale la pena.

La musica, SoundClouds e Creative Commons.
Lo stesso dicasi per la musica. Ci sono molti artisti che pubblicano i loro brani con Creative Commons, per cui c’è la possibilità di utilizzarli e di trasformarli in base alle proprie esigenze. Sarà sufficiente citare il musicista nei titoli di coda del video e nelle informazioni su Youtube. In questo caso non ci sono costi, nessuno.

I canali di divulgazione. Da 1 a 3, o forse 4…
A prescindere dal tipo di booktrailer che si vuol fare (ognuno segue il proprio gusto, ma un giusto equilibrio ci deve essere), il prodotto finito, qualitativamente valido, evocativo per immagini e musica, otterrà un triplice risultato: la divulgazione in tre diversi canali della promozione del libro. In un colpo solo.

1) Canale letterario. A cura dello scrittore e della casa editrice, se c’è. I salotti letterari, i gruppi di lettori, le librerie virtuali, gli eventi offline, le presentazioni e tutti i fan diretti dello scrittore.
2) Canale visual. A cura del videomaker. I contest di videoclip, le manifestazioni cinematografiche e affini, web TV, canali tematici, laboratori sperimentali, e tutti i fan del video maker.
3) Canale musicale. A cura del musicista. Il web è talmente ricco di veicolazioni fatte attraverso la musica che non faccio alcun esempio.

Per far sì che questo risultato sia duraturo è importante COME si presenta il booktrailer. Le didascalie, quei titoloni che appaiono, scorrono, scompaiono, imbrattano le immagini e distraggono dalla suggestione delle musiche, se possibile lasciamole stare (se invece sono necessarie, riduciamole ai minimi termini). Le parole appartengono al libro e, al massimo, ai titoli di coda. Altrimenti che interesse ha un videomaker a far vedere le immagini che ha montato con tanta sapienza se noi gliele nascondiamo? E che motivo ha il musicista di divulgare un video dove la sua musica non si ascolta perché continuamente distratti dalle parole che scorrono?
Il booktrailer deve suggestionare. Quindi lo scrittore dovrà imparare a sceneggiare il suo romanzo (se non se la sente può rivolgersi a chi lo sa fare) come se dovesse girare un film muto.

C’è un quarto canale di divulgazione che non ho citato, perché dipende da come viene montato il video, dagli strumenti utilizzati. Ma è un canale davvero potente. Quello cinematografico. Perché se si utilizzano attori per girare delle scene, magari giovani provenienti da laboratori teatrali, da scuole di recitazione, che faranno il video a costo zero perché per loro sarà una palestra importante, anche questi professionisti faranno girare il video nei loro canali, per farsi vedere, per avere un commento. E vi pare poco?

Un eBook è per sempre #3

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Perché un ebook è per sempre l’ho già detto nei post precedenti, il #1 e il #2.

Ma ci vogliono le prove… Sì, insomma, bisogna dimostrare che questa teoria è vera. Il primo indizio che la teoria sia valida si può avere dall’incremento delle vendite. L’ebook viaggia veloce sugli store online, costa poco rispetto alla brossura e allora anche i più riottosi, quelli che prima di spendere ci pensano bene (e mi sembra giusto), si convincono a comprare. Allora succede che i commenti aumentano, cominciano a girare, qualcuno decide che quel libro merita (se merita, ovviamente…) e parte il circo mediatico del passaparola. Il passaparola sul web per me è un mistero straordinario. Se è vero che “conosci 6 persone e conosci il mondo” sul web questa misura acquista un elemento significativo in più: “conosci 6 persone sul web e conosci il mondo alla velocità della luce”.

Il secondo indizio quindi della teoria suddetta sono le recensioni spontanee, quelle che colgono di sorpresa l’autore come il regalo giusto di Natale. Oggi per me è un po’ Natale perché ho ricevuto una recensione bellissima per Nata in una casa di donne, neonato in versione eBook, e in tutta questa bailamme di nascite l’unica cosa che mi viene in mente, l’unica che davvero mi emoziona, è l’immagine di qualcuno che legge le mie parole e si commuove. Sei TU, lettore, il regalo a me più gradito. Questa è la recensione, e grazie a Elisa Gelsomino per averla scritta.

NATA IN UNA CASA DI DONNE di Cetta De Luca

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Agli inizi di giugno è uscita la versione digitale di Nata in una casa di donne, secondo romanzo di Cetta De Luca pubblicato in cartaceo da L’Erudita, e, visto che il primo mi aveva decisamente entusiasmata (la mia recensione a Colui che ritorna la trovate qui), ne ho subito approfittato.

 

Questa volta, Cetta De Luca ci racconta di Lucia e della “casa di donne” in cui è nata: il padre, infatti, tra moglie e quattro figlie, è decisamente in minoranza. (continua a leggere…)