La vita per me

Ho ricevuto una splendida notizia. La notizia di una futura nascita. E questa amica prossimamente mamma è la splendida padrona di casa del salotto letterario di cui faccio parte Tempoxme . Le ho regalato un racconto, l’ho regalato a questo bambino del futuro, e lei ha voluto condividerlo. Su questo sito racconto spesso la mia visione della vita, come la concepisce una donna. E allora questo racconto ci sta bene, e voglio condividerlo con voi. Per rispettare la scelta grafica di Tempoxme utilizzo la stessa immagine che ha usato lei, perché è davvero bella…

Immagine presa da qui

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La vita per me

Le prospettive cambiano quando sono viste attraverso gli occhi di un bambino nuovo.” [cit.] Questo è il mio regalo per te, bambino del futuro.

All’alba dei tempi eri nel sogno. Vagavi con altri simili a te, eppure tanto diversi. Vi accomunava l’ansia di sapere, vedere, conoscere. Tu aspettavi nel tuo angolo segreto che un sogno più forte e potente ti desse il segnale d’inizio. Ma inizio di cosa? Un’avventura? Un incontro? La vita? Questa parola era ricorrente tra voi abitanti del sogno. Immaginavate un luogo ancora più luminoso, dai contorni netti, decisi, con colori forti e inimmaginabili. E gli odori. Cos’erano gli odori? Nessuno aveva una risposta, solo ipotesi confuse su sensazioni che arrivavano direttamente alla radice dei sensi. Sensazioni. Anche quella era una parola indefinita. Come si provano sensazioni se non si hanno termini di paragone? E poi c’erano i suoni. In un mondo silenzioso i suoni avevano la stessa attrattiva dell’acqua per i pesci, dell’aria per gli uccelli. Ma voi questo non lo sapevate. Tu non lo sapevi. Nel sogno non c’è dimensione, non c’è tempo. Qualcuno ti disse che il segnale sarebbe arrivato da una prova d’amore. E tu paziente sei stato lì, a domandarti cosa fossero mai questa prova e questo amore. Ma avevi fiducia. Avevi fiducia in te stesso.

Un giorno, o forse era notte, chi lo sa, tanto nel mondo dei sogni non c’è differenza, qualcosa è accaduto. Come una brezza leggera in un luogo senza vento è arrivata alle tue spalle. Un brivido. La luce d’improvviso più vivida e poi il desiderio irrefrenabile di cadere giù, come un tuffo nel mare. E poi un calore intenso, profondo, al centro del petto. Nel silenzio assoluto hai sentito, sì, hai sentito. Un ritmo, leggero, veloce, proprio al centro di quel calore, nel mezzo di quel petto che ora sapevi di avere, fisico, reale, dai contorni precisi. Oh! Questo è dunque il suono? Poi un altro ritmo, più forte, più lento, un ritmo rassicurante, avvolgente. Ti sei addormentato cullato dolcemente da quel suono, in una realtà di ovatta, misteriosa, eccitante. Eccole le prime sensazioni. “Allora è questa la vita? Questa improvvisa consapevolezza di esserci, di avere una consistenza, di distinguere il dentro dal fuori e il diverso da me?” Ma tu volevi sapere altro. Tu volevi conoscere la prova d’amore. Volevi raccontare a questa entità cos’era prima della vita. Volevi incontrare la signora prova e il signor amore e dirgli “grazie”. Grazie per avermi scelto. Avresti atteso nove lunghi mesi prima di scoprire che la “Prova d’amore” eri tu.

 

3 thoughts on “La vita per me

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  2. Cetta, questo racconto e’ delicato come un fine lavoro all’uncinetto. Il suo colore e’ verde pastello, leggendolo trasmette pace

    molto molto bello davvero!.

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